Scatta il 15 gennaio 2024 l’obbligo di registrazione del codice unico di identificazione relativo ai dispositivi medici che nel caso degli odontoiatri sono gli impianti dentali, le membrane e i biomateriali.
Partiamo dallo spiegare cos’è il codice UDI e sotto quali forme lo si può trovare.
Il codice UDI, acronimo di Unique Device Identification, in italiano Codice Unico di Registrazione è un codice associato ai dispositivi forniti al fine della lora tracciabilità per ogni necessità, ad esempio il ritiro dal mercato di un particolare lotto difettoso.
Come incide questa nuova incombenza nel mondo degli studi odontoiatrici? Viene istituito l’obbligo di registrazione e di conservazione per un periodo minimo di 15 anni.
Dove trovo l’UDI? Sulle scatole, confezioni, blister, contenenti impianti dentali, membrane e biomateriali.
Questo codice è stampato in modo da poter essere letto visivamente mostrandosi come una serie di numeri e lettere e parallelamente è visualizzato sotto forma di codice a barre lineare GS1-128 oppure GS1-Datamatrix. Entrambi i codici sono leggibili con i più comuni lettori di codici a barre 2D, mi raccomando qualora dobbiate acquistarli, assicuratevi che leggano i QR Datamatrix
Veniamo ora alle operazioni di registrazione. Molti gestionali odontoiatrici gestiscono già le voci a magazzino corredate di codice a barre, parimenti gestiscono anche lo scarico del prodotto specifico associandolo alla prestazione del paziente.
Di norma posizionandosi nel campo dedicato al codice sarà sufficiente “sparare” con il lettore di codici a barre per inserire in un istante tutta la stringa. Per l’utilizzo specifico sarà la software house ad aggiornarvi sulla funzionalità e soprattutto sulla creazione del registro e sulla relativa conservazione.
Siccome non tutti usano un sistema gestionale, c’è una soluzione alternativa meno integrata e manuale, seppur in formato elettronico: il foglio excel. AIO, ad esempio, ha messo a disposizione sul proprio sito un foglio dedicato alla compilazione del registro.
Personalmente, sia per voi che per il paziente, l’integrazione con un gestionale è anni luce avanti rispetto al vecchio foglio Excel e consente soprattutto una ricerca rapida ed immediata potendo in automatico proporre tutti i dati ed incrociarli per ogni necessità.
Resta comunque in vigore l’obbligo del Passaporto Implantare da consegnare al paziente in formato cartaceo.
Veniamo ora alle sanzioni. Purtroppo ad ogni norma seguono anche queste.
In questo caso specifico il D.Lgs. 137/22 prevede, per coloro che non vi ottemperano, una sanzione amministrativa da 4.000 a 24.500 euro.
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