Conoscere il prezzo corretto di ogni prestazione è un aspetto fondamentale per il controllo dei costi dello studio.
Partiamo del definire cos’è il margine di contribuzione. Si tratta della misura di redditività dei prodotti o dei servizi e si ottiene come differenza tra i ricavi e i costi variabili.
In odontoiatria possiamo determinare il margine di contribuzione a livello globale, per tutto lo studio, oppure andarlo a definire per branca o genere oppure, sarebbe il massimo per la miglior definizione, per singola prestazione.
Così facendo, otterremo due informazioni fondamentali, la prima è scoprire quale prestazione o quale branca è più redditizia, salvo poi analizzare la quantità massima che il mercato dello studio è in grado di recepire, e la seconda è poter definire il corretto prezzo di offerta della prestazione.
Il margine di contribuzione serve al recupero dei costi fissi di struttura; è pertanto positivo quando contribuisce ad abbattere i costi fissi, nullo quando recupera solamente i costi variabili stessi e non contribuisce all’abbattimento di quelli fissi e negativo quando non recupera neanche i propri costi ovvero quando la prestazione produce una perdita.
Conoscendo quindi i ricavi, ovvero il valore delle vendite, i costi variabili che incidono sulle prestazioni e i costi fissi della struttura saremo in grado di definire il break-even point, ovvero il momento in cui le perdite si trasformeranno in utili. Tutto questo sarà definito in un arco temporale che di norma ha base annuale.
Noi di Consuldent preferiamo recuperare le informazioni con cadenza mensile ed effettuare verifiche periodiche trimestrali dell’andamento della struttura.
Tuttavia, ci sono altri vantaggi racchiusi nella conoscenza del margine di contribuzione. Ne elencheremo solo alcuni.
- scoprire la convenienza ad effettuare nuovi investimenti
- determinare l’incremento di produzione necessaria ad assorbire un aumento dei costi mantenendo invariati i prezzi
- orientare le vendite su prestazioni più remunerative
- determinare il prezzo minimo di vendita sotto al quale la prestazione si trasformerà in una perdita
Cosa serve oltre alla capacità di lettura di queste informazioni? Reperirle correttamente e velocemente tramite un buon gestionale grazie ad un’attenta registrazione e assegnazione dei costi dati dalle fatture d’acquisto e ad una corretta quantificazione dei costi associati alle prestazioni.
Infine, serve fissare un valore previsionale, degli obiettivi, stimati e ponderati nel caso di nuova attività, riferiti all’esercizio precedente o alla media degli ultimi, più un congruo margine di crescita, nel caso di attività già avviate.
E per definire un investimento posso usare il margine di contribuzione classico? In quanto tempo mi pagherò una determinata attrezzatura quale uno scanner intraorale, un sistema per radiografia o un microscopio?
Per fare questa analisi é possibile utilizzare la formula del margine di contribuzione ma ad un livello superiore che tenga conto anche dei costi del nuovo investimento necessari per la realizzazione delle prestazioni, raffrontata con la medesima prestazione svolta nella vecchia modalità.
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